Dall'immagine tesa / vigilo l'istante / con imminenza di attesa - / e non aspetto nessuno: /
nell'ombra accesa, / spio il campanello / che impercettibile spande / un polline di suono - /
e non aspetto nessuno: / fra quattro mura / stupefatte di spazio / più che un deserto / non aspetto nessuno. /
Ma deve venire, / verrà, se resisto / a sbocciare non visto, / verrà d'improvviso, / quando meno l'avverto. /
Verrà quasi perdono / di quanto fa morire, / verrà a farmi certo / del suo e mio tesoro, /
verrà come ristoro / delle mie e sue pene, / verrà, forse già viene / il suo bisbiglio.
Clemente Rebora, da Canti anonimi
Quando si raggiunge la cognizione soprannaturale di Dio cioè l'infusione della grazia, che è una cotal percezione della divina realità, allora tutto l'ordine morale si sublima, e diviene soprannaturale, perché l'amore morale acquista per oggetto l'essere assoluto positivamente conosciuto, sentito percepito. (Antonio Rosmini, L'introduzione del Vangelo secondo Giovanni commentata - Lezione XXIII)
Cari amici e amiche,
con i versi di Clemente Rebora, poeta e religioso rosminiano, e le parole del Beato Antonio Rosmini, giungano a tutti voi e ai vostri cari i miei (e degli ascritti e amici di Rosmini della Diocesi di Modena-Nonantola) auguri per un Buon Santo Natale e un Felice Anno Nuovo.
Che il Signore ci renda sempre più certi del suo, che è il nostro, tesoro - che è lui stesso-Trinità - e ci ristori dalle fatiche della vita, riempiendoci della sua benedizione.
Con affetto, gratitudine e stima,
d. Fernando
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